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Che non sappia stare con le mani in mano è ormai più che risaputo. E ora c’è chi è pronto a scommettere che sia un eccezionale quanto inesauribile stakanovista della creatività. Jack White è di nuovo sulla bocca di tutti perché, nell’ordine, ha appena fatto uscire un disco dal vivo pazzesco dei White Stripes (no, sul serio, ascoltatelo!) con relativo docu-film e box-set-cornucopia-delle-meraviglie, ha registrato una canzone con Jay-Z (curiosi, eh?) e ha già praticamente preparato il ritorno dei Dead Weather.

Ok, andiamo con ordine. Di Under Great White Northern Lights ne abbiamo parlato in abbondanza e spero di postarne a breve la recensione.

Il pezzo con Jay-Z è una succulenta novità: se la qualità è quella di Another Way To Die, il tema di 007 – Quantum Of Solace registrato con Alicia Keys, c’è da star sicuri che ci troveremo davanti a un altro numero di classe. “Abbiamo registrato una canzone insieme qualche settimana fa”, ha detto White a GQ UK. “E’ stato incredibile. Ho suonato a Jay un’idea che avevo da tempo e lui ci ha messo subito sopra una parte vocale. Suona bene da non crederci”. Qui a Indiependenza non ne dubitiamo.

E i Dead Weather che Jack ha messo su con Alison Mosshart? Il bellissimo Horehounduno dei nostri dischi del 2009 – risale soltanto alla scorsa estate ma Sea Of Cowards, il secondo album in studio, dovrebbe arrivare nei negozi il prossimo 7 maggio. Il primo singolo, Die By The Drop, arriverà invece alle radio il 23 marzo. Potete ascoltarne un sample su Amazon.

All’appello, insomma, mancano solo i Raconteurs…

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Under Great White Northern Lights, il disco live che i White Stripes pubblicheranno il 16 marzo insieme con un box set da sogno, è ora ascoltabile in streaming nella sua interezza sul sito di NPR: clicca qui per ascoltarlo!

L’album contiene 16 tracce registrate registrate durante la tournée canadese del 2007 che ha anche dato vita all’omonimo docu-film girato dai Malloys.

Ecco la tracklist:

1. Let’s Shake Hands
2. Black Math
3. Little Ghost
4. Blue Orchid
5. The Union Forever
6. Ball And Biscuit
7. Icky Thump
8. I’m Slowly Turning Into You
9. Jolene
10. 300 M.P.H. Torrential Outpour Blues
11. We Are Going To Be Friends
12. I Just Don’t Know What To Do With Myself
13. Prickly Thorn, But Sweetly Worn
14. Fell In Love With A Girl
15. When I Hear My Name
16. Seven Nation Army

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Lo scorso settembre vi presentammo il trailer del docufilm, girato da Emmett Malloy e intitolato Under Great White Northern Lights, del tour canadese targato 2007 dei White Stripes. E oggi torniamo a parlarne volentieri perché il sito web del duo a strisce bianche, nere e rosse ha annunciato la pubblicazione del relativo box set per il prossimo 16 marzo.

L’uscita si preannuncia davvero succulenta in quanto contiene il DVD del sopracitato docu-film, il DVD del show che i White Stripes hanno tenuto in occasione del loro decimo anniversario (intitolato The White Stripes Under Nova Scotian Lights), un album live di 16 tracce registrate nel corso della tournée canadese sia in vinile 180 grammi sia in CD, un 7″ con Icky Thump e The Wheels on the Bus dal vivo, un libro di 208 pagine con prefazione di Jim Jarmusch e foto del tour scattate da Autumn de Wilde, e una serigrafia. Niente male, eh?

Il DVD, l’album live e il libro di Northern Lights saranno venduti anche separatamente (i primi due già il 16/3/10 mentre il terzo a partire da aprile) mentre il resto sarà esclusivo per il box set che sarà in pre-order sul sito di Jack e Meg White a partire da domani.

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Instancabile Jack White. White Stripes, Dead Weather, Raconteurs e la sue etichetta Third Man Records, senza contare il cinema con It Might Get Loud e il singolo con Alicia Keys per la colonna sonora dell’ultimo 007 con Daniel Craig, sembra proprio che non gli bastino dato il fatto che ormai si sta affermando anche come produttore.

Dopo il rumor di questa estate che lo voleva al lavoro con Keith Richards sul nuovo disco dei Rolling Stones, lo stakanovista Jack non soltanto lavorerà al prossimo album di Wanda Jackson, storica voce del rock n’ roll Made in USA che divise il palco anche con Elvis Presley, ma ha già prodotto il singolo delle Smoke Fairies, band conosciuta per caso in un locale di Londra.

Secondo quanto riportato da Rockol, le due componenti del gruppo folk-blues scorsero White nel marasma della sala, convinsero il dj a suonare un loro pezzo e si precipitarono da Jack con un whisky e una copia del loro cd, pregandolo di ascoltarlo. E come nella più tradizionale delle favole, le Smoke Fairies hanno aperto il concerto londinese dei Dead Weather e registrato il singolo Gastown/River Song con White alla console. Niente male davvero.

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Under Great White Northern Lights posterPresentato al Toronto International Film Festival lo scorso 18 settembre, il docu-film dei White Stripes intitolato Under Great White Northern Lights si preannuncia imperdibile stando a quello che si vocifera sul web.

E in effetti il trailer del lungometraggio, che trovate qui sotto e che è stato filmato da Emmett Malloy nel 2007 durante il tour canadese del duo composto da Jack e Meg White, ci ha fatto venire la proverbiale acquolina in bocca.

Per maggiori informazioni su Under Great White Northern Lights cliccate qui.


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It Might Get Loud - bigliettiNew York, 42nd Street e 8th Avenue, ore 20.25. Buio in sala. Jack White costruisce una slide guitar con 2 pezzi di legno, un pick-up, una corda e dei chiodi in pochi secondi per poi suonarla come un indemoniato, come solo lui sa fare. E’ l’inizio di It Might Get Loud, il documentario girato da Davis Guggenheim (Una Scomoda Verità di Al Gore e tanta televisione di qualità) che ha come pratogonisti Jimmy Page dei Led Zeppelin (e degli Yardbirds), The Edge degli U2 e, appunto, Jack White di White Stripes, Raconteurs e Dead Weather.

Come è semplice immaginare, il film verte sull’amore viscerale di un chitarrista per il proprio strumento: un sentimento vivissimo e speciale, più volte visibile negli occhi delle 3 leggende del rock, che soltanto un musicista può capire fino in fondo.  Dallo schermo esce in effetti con potenza un senso di comunione tra chi fa musica che non pensavo potesse esistere perché lega indissolubilmente il dio del rock al dilettante che si sbatte ore e ore in sala prove. Mi è bastato vedere il modo in cui Page spiega ciò che sta suonando ai suoi colleghi od osservarlo fare air-guitar senza imbarazzo durante l’ascolto di uno dei suoi pezzi preferiti per capirlo: sono gli stessi atteggiamenti, la stessa attitudine, di chiunque ami suonare.

Ma c’è di più, molto di più: It Might Get Loud è una pellicola per tutti quelli che amano musica nel senso più ampio del termine. L’improbabile incontro tra 3 diversi modi di approcciare il rock funziona invece perfettamente. E il motivo è semplice: dietro quell’approccio c’è una persona con la sua storia, le sue caratteristiche e i suoi difetti. Lo spettatore viene incuriosito da come ognuno dei protagonisti ha scoperto il mondo delle note e dal proprio rapporto con essa, venendo trascinato nelle loro vite, nei loro pensieri, nelle loro scelte. E nel fare tutto questo, il regista riesce a dare consistenza e continuità al suo film condendolo di immagini davvero speciali senza mai mettere in ombra nessuno.

Per un verso o per un altro, Jimmy Page, The Edge e Jack White hanno reinventato il linguaggio del rock con coraggio. Pensate all’impatto del sound selvaggio degli Zeppelin sulla società di fine anni ’60, alla miscela di effetti perfettamente soppesata che ha sempre reso gli U2 riconoscibili nel corso di 30 anni o al lavoro di filologia sul blues degli anni ’30 che i White Stripes hanno tirato fuori mentre tutto il mondo pensava a tirare fuori col computer. Dal lavoro di Guggenheim tutto questo trasuda con chiarezza ed esaustività.

Attualmente It Might Get Loud è in programmazione soltanto a New York e Los Angeles e presto aprirà in altre città degli Stati Uniti mentre non si sa ancora nulla su un’eventuale uscita europea. Perderlo però sarebbe un vero peccato, dunque tenete d’occhio il sito ufficiale e il profilo facebook del film per le ultime notizie.

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Negli occhi
The Edge e Jack White come estasiati bambini davanti al primo albero di natale della loro vita quando Jimmy Page imbraccia la chitarra e suona per loro il riff di Whole Lotta Love